Takeshi Kitano, Boiling Point

C’è un senso di autodistruzione, di voglia di ripetere, e nella ripetizione dimostrare il vuoto del cinema, che rarissimamente è stata fatta in assoluto nel cinema. Ma da cineasti molto più intellettuali e molto più presuntuosi, comunque presenti nel dire questo, uno per tutti Godard. Questo côté Godard, perfino debordiano, o debordante, distruttivo, nichilista, di Kitano, fa il paio – questa è la cosa sublime – con la capacità invece d’essere classico. Ovvero un cinema che è per sempre, e che nello stesso tempo è nulla.

Enrico Ghezzi, Videocosa su Takeshi Kitano